sbirri e calcio merde

oh, scusate. l'umore è quello che è, ma certe cose devo scriverle. un'inutile aggiunta alla puntuale canea mediatica, ma non mi importa.
in realtà, sembrerebbe che il mio pensiero sia poco condiviso, non ho trovato quasi nessuno che sostenesse un odio uguale per il calcio e per gli sbirri. io sì. mi dispiace, so che molte persone impegnate nel "movimento" si battono anche sul fronte degli stadi, ma mentirei se dicessi di capirle.
mi sembra che calcio e sbirri siano parte integrante di una stessa medaglia. gli uni reprimono, l'altro reprime le menti, reindirizza gli interessi. perchè altrimenti lo stato sarebbe così bendisposto a sacrificare anche i suoi preziosi uomini per difenderlo? perchè gli è altamente funzionale, ecco perchè. il calcio, così com'è oggi, è solo uno degli odiosi risultati, da un lato delle intenzioni lobotomizzanti dello stato sui cervelli degli pseudocittadini e dall'altro il risultato del più becero capitalismo. dove c'è sì chi magari si sbatte, da e prende botte per difendere la propria "fede", ma tanto chi intasca i miliardi di certo non è lui. anzi il tifoso li spende i soldi per la propria squadra, glieli da' di sua sponte, ma tanto chi se li intasca sono i soliti fottuti bastardi che, magari, posseggono anche la fabbrica nella quale si spacca la schiena durante la settimana. e se agli ultras interessasse proprio sconfiggere lo stato, beh, avrebbero tanti altri modi che macellarsi davanti e dentro uno stadio (sì, perchè, alla fine è un caso che questa volta sia finito nella mischia uno sbirro, l'obiettivo, di solito, è attaccare la squadra avversaria). detto questo, sono ben lontana dal pensare anche solo una parola di dispiacere per il servo morto. certo, è un peccato che tanta energia venga così malamente utilizzata, che si arrivi anche ad uccidere in nome di una squadra di calcio e non per la propria vita, la propria libertà o, piuttosto, per rivendicare i propri diritti. la digos che tanto amo ha anche tra i suoi compiti quello di sorvegliare gli ultras, come potrei parlarne bene? i celerini, non so se siano gli stessi, ma sempre quella divisa di merda hanno addosso e sempre per l'ordine statale si immolano (o uccidono, quando gli riesce!). mi fanno, al solito, schifo i chili di retorica patriottica, i quintali di rimpianti per un onesto lavoratore morto sul lavoro. e dire che di gente che perde la vita sul lavoro se ne conta a migliaia l'anno, ma non riesce a conquistare le prime pagine di un giornale nemmeno messa tutta insieme. un cantiere, una cava,una fabbrica, un campo sono troppo onesti per meritare qualcosa che sia più del dolore dei conoscenti ed una misera pensione dell'INPS. fanno male a troppa poca gente per essere lodati. e sono molto meno una scelta e molto più una necessità di quanto possa essere l'inchinarsi a ricevere ordini hegeliani. certo, è difficile, quando sei il commissario di una sezione di celerini immaginarti che la tua morte sia dovuta ad uno dei tuoi nemici, a quelli a cui, invece, non pregusti l'ora di lanciare lacrimogeni cancerogeni, di investire con un defender, prendere a manganellate fino a far sopraggiungere l'arresto respiratorio, far partire un proiettile per sbaglio, o anche solo fermare senza motivi per ore al freddo o dentro un cellulare. in effetti, non ti aspetti di venire punito, tu, tu che come poliziotto sai che se anche ci sono delle prove a tuo carico è probabile che spariscano, perchè tanto sono in questura, come le molotov scomparse a genova. beh, per una volta si è rigirato il coltello ed il manico non era dalla vostra parte. il motivo per cui ciò è avvenuto mi schifa (la tifoseria del catania, tra l'altro, è di estrema destra), il calcio è merda, e penso pure che nemmeno fosse intenzionale, ma veder ribaltata la situazione ogni tanto sicuramente non mi fa levare la mia felpa serigrafata ACAB.


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