CIPÌ *prima puntata*

No, il povero Mario Lodi non c'entra nulla con questa brutta storia. Ciò di cui voglio parlare tratta pur sempre di un "libro", ma forse uno dei più odiosi che esistano. Anche l'autore del resto, è ben lontano dalle mie simpatie.
Il volume in questione, pur essendo sovente abbreviato con le lettere che danno nome al passerotto (C.P.), si chiama Codice Penale.
L'edizione in mio possesso è una seconda mano dell'81 e, senza fare pubblicità al Dott. Commentatore, vorrei citare alcune caratteristiche che mi hanno subito colpito. La prima cosa che mi è saltata all'occhio è…un'A cerchiata!
Sconvolta dal fatto che un codice penale fosse contrassegnato da tale simbolo, ho guardato con più attenzione: naturalmente non si trattava di ciò che mi è sembrato di vedere ma di questo:
Ovvero una A inserita in una G (il simbolo dell'Editore). A questo punto sono rimaste due considerazioni da fare: la scritta e la data.
Se il mio latino non mi inganna, il ribrezzo mi porta alla piloerezione: "multa paucis" dovrebbe significare qualcosa come "molte cose a pochi"!
E già qui…poi dicevo, mi preoccupa il riferimento temporale: 1931, la bella data riportata sotto la falsa a cerchiata, corrisponde in pieno al REGIME FASCISTA, mentre 1981 a quella che molti credono la libera democrazia. Sarà un'impressione, ma credere che uno stato con leggi fasciste non sia più tale viene difficile, ma forse è inevitabile che le leggi per la loro essenza siano dotate di questa connotazione.
Apro il libro, salto la descrizione del giurisdicese introduttivo e trovo conferma maggiore dei miei timori a pagina 30: "Regio Decreto 19 ottobre 1930 n. 1398. Approvazione del testo definitivo del codice penale (con attuazione del 1°luglio 1931)". Una bella scoperta: l'italia è una Repubblica democratica fondata sul fascismo!. Giornata della Memoria introdotta per muovere le corde emotive, ricordare la Shoa come si può sovvenire al nostro primo incidente, ma far ben attenzione a dimenticare che i pilastri su cui questo stato si fonda sono i diretti responsabili di quell'orrore.
Dimenticare che se oggi si vuol confondere la differenza tra antisemitismo ed antisionismo (non che mi interessi la formazione di uno stato in Palestina in quanto nazione, ma il vedere trucidato chi lotta per la propria terra mi inschifa comunque).
Ma non c'è bisogno di scavare nella torbidissima acqua del 1969 dove fascisti eversivi stavano per venire a galla per vedere la persistenza con cui questa erba strangolatrice e infestante si arrampica (nel senso di pianta rampicante profondamente legata ed immancabilmente invischiante al suo ospite) allo stato: basta leggere il codice penale! Perfino secondo Furio Colombo è da esso che si possono comprendere i caratteri di una nazione. Sarà forse chiaro (e se non lo è lo diventa) che non sono una giurista, non sono una studiosa di diritto, ne', tantomeno, una donna di legge. E anche nel campo dell'antropologia, in cui mi destreggio meglio, non ho mai studiato l'antropologia giuridica. Sono soltanto una persona che, secondo l'art. 3 di questo stesso codice, ne è obbligata: "la legge italiana obbliga tutti coloro che cittadini o stranieri, si trovano nel territorio dello stato".
E a questo punto mi sorgono innumerevoli dubbi.
Che ti nasca un figlio può o può non essere una scelta, può essere uno sbaglio, una distrazione, una sfiga, una volontaria omissione, una ricerca ardua, un trattamento medico. Ma nascere no, quello non si decide. Quindi, mi chiedo, perchè dovrei riconoscere lo stato? Non ho deciso di trovarmi io sul suo territorio, sotto la sua giurisdizione. Non dovrebbe essere una mia scelta? Anche Hobbes che sicuramente di stati se ne intende e in modo piuttosto deciso sostiene che la formazione dello stato sia una patto per evitare l'homo hominis lupus. Ma un patto tra chi? Nasco e trovo già pronte le leggi che non devo trasgredire. Ma questa democrazia voltariana non sarebbe cosa di tutti, amministrabile da ognuno? Perchè devo sottostare alle leggi di qualche coglione fascista? Mi dicono che se non mi va bene ho solo da andare, aria, smammare. Peccato poi che la storia e tutti coloro i quali l'hann decisa, ha fatto sì che di stati/nazioni e statinazione più o meno radicati ne sia pieno il mondo. QUindi? Non rimane che cambiare, cambiamento che non può passare per le medesime leggi, mi sembra ovvio. Parto dal presupposto di non riconoscere qualcosa ed agisco in suo nome. Anche la logica classica sta facendo le piroette nella tomba. Bene, non resta che distruggere allora o non riconoscere e proseguire per la propria strada. Sfoglio queste pagine ingiallite rabrividendo un po', e da dan, finito l'elenco raccapricciante di tutte le restrizioni possibili ed immaginabili alla libertà individuale, appare "Libro II- Dei delitti in particolare" e uno si aspetta che centralmente appaiano i delitti peggiori che mi vengono in mente, quelli contro le persone, contro l'individuo. No, forse è naturale e la mia era solo ingenuità, ma i delitti peggiori sono quelli contro "la personalità dello stato"!
L'art. 241 dovrebbe colpire la Lega che, invece, becera e fascista nel suo razzismo xenofobo, è stata addirittura al governo.
L'art 247 "favoreggiamento bellico" mi stupisce che non sia stato affibiato a chi sostiene la resistenza irachena.
Il 253 mi stuzzica, devo dirlo, "distruzione o sabotaggio di opere militari"; "disfattismo politico" è anche bello e tutto sto "nemico" che pervade gli articoli ha un retrogusto mussoliniano ben evidente. E che dire del 269 "attività antinazionali del cittadino all'estero" (vado in Francia a dire l'Italia è una merda e dovrei farmi almeno cinque anni di galera!".
Il 270 è tristemente famoso, con i suoi bis, tris e quater che nell'81 ancora non esistevano.
*continua nn appena ho voglia di battere al pc i miei appunti su carta*


One Response to “CIPÌ *prima puntata*”

  • alba

    sono palestinese, e internazionalista 🙂 e condivido quello che dici
    sullo sfruttamento patetico delle vittime di quella tragedia
    ( indiscutibile ) che è stata la shoah. io rispetto e commemoro quelle
    persone che sono cadute sotto il razzismo e la violenza nazista,
    perpetrata tra mille brutalità e orrori.
    ma cio’ non toglie che il sionismo, che è un’ideologia POLITICA, possa
    essere criticata poiché presenta aspetti davvero difficili…
    e inoltre, sostenere l’autodeterminazione, diritto inalienabile di
    ogni popolo, non significa essere nazionalisti!