Monthly Archives: December 2006

OGGI COME 38 ANNI FA, fasci all’attacco noi alla sbarra

mi sveglio pensando al calore del pronome "noi", a come ti avvolge senza schiacciare la tua individualità, poichè ne è una continua estensione. che poi, senza sfociare in tante teorie socioantropologiche o similia, è anche il noi rincorso quando apri gli occhi con in testa qualcuno

ed il noi è anche vedere, sfogliando gli ultimi titoli dei post su noblogs, che c'è chi non vuole dimenticarsi del 12 dicembre, perchè oggi, sempre che si ricordi la data, si è convinti che a mettere la bomba siano state le brigate rosse. forse le stesse che hanno ucciso Enzo Biagi secondo mia sorella ("ma come fa a tornare in tele se è stato assassinato?"). e davvero, anche se il riso sale spontaneo, la rabbia brucia. ribolleil sangue nel vedere com'è stata efficace la propaganda di uno stato fascista ed assassino. perchè a fare saltare in aria la sede di Piazza Fontana non sono state ne' le BR, ne', tantomeno, il Pinelli trucidato da una spinta oltre la finestra del commisariato, ma chi vedeva la necessità di ristabilire l'ordine fascista e statale (perchè checchè ne dicano stalinisti e compagnia bella, lo stato, in quanto autorità e gerarchia non può non essere fascista). e che c'è di meglio se non una montatura mortale per un golpe? tanto, la sicurezza dell'impunità per i fascisti è certa, è scoraggiante dirlo, ma lo dimostrano i fatti. uno Zorzi (autore dell'esecuzione pratica dell'attentato del 12 dicembre) emigrato sotto copertura in giappone come famoso stilista -e lo è tutt'ora-, un Pinochet che non solo ha dovuto attendere la morte naturale a 91 anni (ma si sa i ricchi vivono più a lungo) senza dover ne' pagare tutto, ne' caro per le bestialità commesse ed ordinate, un Placanica eletto nelle file dei politici, ed i compagni in galera perchè attaccati dai fasci. non nego che si mischino piani che apparentemente nulla hanno a che fare gli uni con gli altri, ma un fil rouge c'è, e neppure tanto nascosto. è vero che ci sono fatti che bruciano sulla mia pelle, perchè i posti e le persone attaccate fanno parte della mia vita quotidiana, ma ciò non può sminuire una rabbia per fatti che sono veri e concreti, indipendentemente da quanto mi toccano. certo, manifestazioni a diversi livelli di schifi progressivamente maggiori, ma ciò non vuol dire che non siano comunque merda. perchè se dei fascistelli attaccano uno squat, a subire le denunce è chi cerca di difendersi, così da fare precedente e finire una settimana in galera ed ai domiciliari per una rissa…mentre sotto gli occhi degli sbirri, i loro simili, guardano divertiti ad una fermata di un bus.
 [continua…]
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venaus bellavita

scintille come effimere ad illuminare la notte, mosse dal vento, spegnendosi nella loro brillantezza sul ramo spoglio di qualche albero di montagna

cielo limpido e terso con i capelli nel vento fresco, un vecchio ed una fisarmonica e le giovani che ballano

un vin brulé al peperoncino e salvia, variante su un tema immortale per ristoro e alcol
fagioli e salsiccia, caldo di una giacca e di una parola
tra le pentole in una panda
ridendo in un benessere disinteressato, di tempi andati tra biciclette rubate, squat sgomberati e chilometri sotto la neve
felicità palpabile, senza ragioni

distante più nei chilometri che nel tempo dall'arancione di lampioni di periferia, sguardi vuoti fissati sui semafori lampeggianti, con una brioche fredda in mano. e le triple corsie delle strade verso la prima cintura, troppo ampie, come se fossero troppi i centimetri tra chi è il volante e chi vicino, come se un abisso impedisse la comprensione a sguardi
ma in una mattina tra i campi e le montagne con le ruote sgonfie ed i pedali fuori asse, in un azzurro senza macchia, è evidente che il tempo sia passato
fortunatamente. Continue reading