AUTORITÀ E STATO MEGLIO DEL TAV?

è novembre ed, in effetti sì, fa ancora caldo. ma di scioperi e manifestazioni non se ne sono viste troppe, con un governo di sinistra è difficile mobilitare i votanti a riversarsi contro la loro scelta. anche se non si è dimostrata buona. e l'altra settimana i sindacati, se da un lato hanno firmato l'accordo con il governo, dall'altro sono scesi in piazza, per far sfogare i lavoratori contro ciò che loro stessi hanno contribuito a creare. oggi, invece, lo sciopero è stato indetto dalle cosidette "rappresentanze di base", cubisti, usi, ait e cobas e vi hanno aderito anche diversi comitati notav che ritenevano una truffa il fatto che i soldi del TFR venissero destinati dall'INPS alle grandi opere, anzichè alle tasche di chi ha lavorato per produrli.
non sto a disquisire sul fatto che per gli anarchici lo stato non ci dovrebbe essere e quindi nemmeno l'INPS o il TFR, ma a maggior ragione ancora, si lotta contro le imposizioni che sicuramente passano dalla costruzione inutile e nefasta delle grandi opere del progresso.
anche per questo, credo, mi ritrovassi in piazza *** sta mattina, in una tipica giornata d'autunno ***ese, con la prima nebbia in periferia e il grigio imperante tra i viali della città.
dietro l'unico striscione nero del corteo, sqatters ***, senza la u. Tav Fatto Rubando, ***, ma questo è un altro discorso.


è vero che a venaus l'anno scorso si sono visti momenti di vera autorganizzazione, di autentica lotta dal basso, di dura azione diretta, di condivisione senza denaro etc, etc. è vero. ed è stato bello. forse differenze ce ne sono sempre state, ma si è cercato di non trasformarle in incompatibilità, si era, forse erroneamente, creduto che gli obiettivi di fondo, benchè espressi diversamente, fossero abbastanza simili. ma non è così. perchè di differenze ce ne sono e forse troppe. e non parlo per sensazioni pregiudiziali. no, no, quelle sarebbe possibile superarle alla luce dei fatti. lo scetticismo nei confronti delle signore ben vestite e dei vecchietti può essere facilmente oltrepassato quando questi montano una barricata contro la polizia, fischiandogli contro. ma diviene triste realizzazione di un presentimento, quando accadono scene come quelle di oggi. scene che davvero mostrano tutta la disillusione necessaria. stiamo camminando lungo corso ***, più o meno, qualcuno, presa una bomboletta spray, scrive qualcosa che deve suonare come "Lo stato uccide No Tav (A)" sulla porta secondaria di una banca. prima ancora che riesca a finire, due o tre agguerriti notav urlano quasi invocando l'intervento poliziesco. vietato scrivere sui muri. e, a maggior ragione, vietato scrivere notav. c'è chi vuole applicare il copyright sul marchio notav, esige l'utilizzo esclusivo, per un movimento "pacifico, democratico, nonviolento", manco poi una scritta su un muro fosse una molotov. e poi aggiunge, quando la discussione si intensifica, "o fate come diciamo noi, o ve ne uscite", vero esempio di frase antiautoritaria. lo schifo continua quando, in prossimità di un incrocio, si urla contro un fruttivendolo che passa in mezzo al corteo trasportando cassette e si chiamano gli sbirri a sanzionarlo. vero esempio di autorganizzazione. se senza stato ne' imposizioni autoritarie la popolazione decidesse di voler costruire il tav, magari non per il progresso capitalistico e nefasto, ma per un'autentica necessità e nel rispetto di chi sulla terra ci vive, (cosa che, tra l'altro, non è), sinceramente a me il tav starebbe benissimo, non avrei nulla in contrario. non è contro il tav che lotto, è contro tutte le nocività sostenute e sostenenti un sistema che mi schifa, è contro i metodi, è contro lo stato, è contro l'autorità. se quindi, nella lotta notav questi elementi vengono meno, sinceramente non capisco più il senso di proseguirla.


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