autoproduzioni

caselli nella nebbia di cinquecento chilometri di pianura padana. trasferta per due giorni di autoproduzioni, tra squat che assomigliano a csa ti manca la bellavita e ti fa ridere il barista che chiede se le birre che sporgo siano da mettere da parte, go vegan imperante, con maiali da compagnia che grugniscono il mattino ed api che vengono barbaramente uccise, mangiando pane e salsiccia. divisione dei mondi anche a casa d'altri, con madri che parlano di abitazioni "regolari", offrono thè ed invitano a rivitalizzare tenute di collina, condite di ripetizioni e messe.
gli occhi aperti nella metro scintillante, incrociare volti conosciuti su percorsi estranei. il bello della casualità imprevedibile, un barolo da venti euro, un brunello da trenta ed un furgone che si ferma ad una barriera di péage, senza nottolino per le chiavi d'accensione. paris combo a tagliare la nebbia dell'autostrada dritta, verso lo sconosciuto improvvisato. un sacco a pelo dentro una roulotte, accanto ad una stufetta spenta, ma una pasta ai pomodorini secchi ti fa sentire a "casa" se mangiata dopo le tre di pomeriggio.
riflessioni sul mondo che forse mai verrà, sulla "realtà liberata" di poi, pensando a quella in cui si vive, tra lotte e compromessi. ed il tempo che si dilata, lunedì è lontano anche se è oggi, odore di gas nelle narici e freddo che è caldo. una scadenza per il diciasette che non mi fa sorridere, una tesina di merda da consegnare, peccato prima sia da battere su questi tasti che ora è così semplice accompagnare. conoscere, capire, aprirsi, scoprire, viaggiare, stare insieme.
ops, mi sono scordata di dormire!


2 Responses to “autoproduzioni”

  • congerie

    opss…non credevo di essere così facilmente smascherabile!!
    qui ho scritto un mare di cazzate nel supposto (quasi) anonimato…

  • uno

    Beh dimentichi il ritorno in autogril deserto. Momento migliore per un caffè, far spesa e rituffarsi nel buio della notte.