mi sento come un vermiciattolo accartocciato su un divano lurido di peli di cane che mi impedisce pure di provare a strisciare. odio informe inutile rivolto ai miei anelli di lombrico mentre fuori ci sarebbe da prendere un piccone e brandirlo come un kalashicov in una lotta di resistenza.
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un freddo immaginario mi ghiaccia la testa, mentre degli spifferi taglienti si infiltrano tra il mio naso e il cappuccio del sacco a pelo. ma mi sembra un prezzo troppo alto da pagare per non vedere i pacchetti di pepito accartocciati accanto al posacenere straboccante, anche se, con le lacrime a fior di pelle, non […]
si j’en crois à ma montre
almeno adesso è chiaro.lampante, evidente, lapalissiano e tautologico, esplicito, ben visibile, salt’all’occhio, senza dubbio.o, almeno tanto quanto la tristezza fredda che mi permea senza disperazione, solo rimpianti e voglia di abbattere un’inerzia contro cui pensavo di aver già combattuto la mia battaglia. sto forse meno male con cinica indifferenza di fronte all’evidenza. perchè per una […]
IDE ce n’est pas des IDEE
la pioggia scroscia, i pomodorini inscheletriscono sotto una lampadina economica, l’hd gracchia senza speranze di ripresa, il tempo passa senza che io mi sia decisa. ho troppe affermazioni da fare. prendere le briglia di un asino che ho rinunciato a capire. per poter smettere di fantasticare inconcludentemente rinchiusa in una scatoletta di sardine marce. e […]
urgenza dell’attesa, non più scappare ne’ fuggire, nascosta da emozioni impegolanti, l’ho già fatto fin troppe volte. sul primo piano di un palcoscenico immaginario, cambiare per tirare lo sciacquone dei rimorsi solitari, della noia svogliata, delle camicie stropicciate e di un vecchio orologio al polso. frustante vicinanza irraggiungibile.
fuori
ottobre che appare all’improvviso, facendo stupire solo a metà che tra le pareti metalliche di case-lumache ci si viva accarezzate da un clima temperato. e mi sento sempre più accolta tra le mie mura bucherellate e arrugginite, come se mai mi fosse passata l’idea di non sentirmi completamente viva a sbattere la testa contro pareti […]
lavori dorsali [1] e righe
taglio senza mai cucire gli steli secchi di grappi di acini, in giorni dall’alba grigia e mattini che, nonostante la nausea e il malessere di uno sbocco sulla cassetta, riescono a trascorrere (vomito saliva disgustata).passo da un pomeriggio troppo azzurro e lungo che si snoda lentamente senza doccia ne’ energia ad una notte che scorre […]
Heisemberg
Seguo sul filo dei sogni un mondo che sarebbe potuto essere così probabile da avvalorare (in pieno) il principio di indeterminatezza e indeterminazione. A prova dell’improbabilità, il bozzolo di fili taglienti e viscosi che ho tessuto attorno a me.mi perdo in una pozzanghera illudendomi che sia il mare dei sargassie che il mio sos non […]
nel mio chez moi itinerante mi rannicchio sotto le nuvole di un luglio grigiamente piovoso, nell’umidità delle gocce calde come larmes, coccolo con la lingua un gelato freddo di troppa panna. e mi rodo nel sapere que le temps perdu ne revient plus. e mi chiedo sempre di più che cos’è che sto facendo qui […]
se edipo mi facesse una sega
sembra quasi che mi sforzi a non voler dormire, masochistico piacere nel pensare e ricordare sguardi sans-issu che mi sfiorano le dita. e quasi fossi ritornata indietro in una notte su una spiaggia troppo pietrosa, mi perdo negli occhi e nel sorriso di uno sconosciuto che mi fa rimpicciolire con lui. per rendermi conto, all’alba, […]