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allez le ali!

abbasso le metafore, adesso che mi sono tagliata i capelli e posso guardarmi allo specchio con un sorriso dietro le ciocche corte. ora che guido un rombo a sopperire una stella. ora che nuoto nei jeans sgualciti. ora che i papaveri quasi sbocciano senza essere cresciuti. immagino che mi manchi ancora inchiostro sotto cute, come se mi bastasse il riflesso della fiducia in me stessa. ma me l’hanno tolta gli anni passati immaginando di dover scegliere, ma ho varcato il passo ed ho affisso ai muri foto bicromatiche che mi portano lontano. tra i tentacoli di una medusa che fonde sulla sabbia, mi immagino ritrovare un vecchio baule che, spolverato, mi faccia brillare di una luce che non ha bisogno di riflessi. l’ho letto sul giornale, deve essere vero: i dubbi condivisi ci fanno crescere meno soli.

rompere il circolo vizioso dell’anello radice, senza bisogno di effimere illusioni di una notte tremolante. provare è già fare, magari pure riuscire.

l’insistenza passata sull’indecisione evidenzia come sapessi individuare i termini della scelta, tanto chiari da potersi opporre. oggi abbandono l’indecisione perché non riesco nemmeno a capire se e tra cosa sono, eventualmente, indecisa. un passo avanti?

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