“c’é chi aspetta la pioggia per non piangere da solo” e chi sotto la doccia scambia lacrime e gocce clorate. scaccio disperata un abbraccio che mi scelderebbe mi ci lasciassi affondare. affogo nei bicchieri mezzi vuoti, riempiti per metà di birra rancida e cenere fredda.
non so da dove venga quest’insoddisfazione latente che sembra aver creato attorno un’epidemia di entusiasmo. “saranno questi cazzo di anni” dieci a pervaderci atomizzandoci, allontanando i progetti in collettivo senza i quali ho già vissuto e posso vivere soddisfacendomi di quel poco che mi basta per farmi sentire viva.
ma probabilmente è vero che il solo modo di costruire insieme resta il fabbricare per se’ un pezzo di puzzle da unire agli altri.
foto di http://slaughteredsoul.deviantart.com/