centinaia di occhi incrociati il tempo di un battito di palpebre, sorrisi fugaci inaspettati mi fanno credere a casa più di quanto potessi pensare guardando le mie radici aeree di orchidea. incapace di tessere come una penelope che non ha nulla da aspettare se non il coraggio che le manca atrocemente. paura di aver paura che mi blocca paradossalmente in un timore cronico. anche se, finalmente, dopo aver atteso Godot, riinizio a fremire accantonando vecchi lacci a cui continuo ad attorcigliarmi.
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