domenica 22 aprile 2007
viene prima la domenica o il sabato?
niente astio, l’alcol è già intervenuto a mediare prima tra razionalità ed emozioni
e ripetermi, sorseggiando un bicchiere un po’ aspro di arancia e rum, che io non credo nella proprietà, quindi è inutile che sia possessiva (come se le leggi di mercato c’entrassero qualcosa)
ma serenità forse un po’ più che ostentata e non sono solo quattro battute scambiate in bagno come se fosse, ma non lo è, qualche mese fa
voglia incessante di vivere e se non come me lo sono immaginato nel modo migliore che mi capita, perchè tutto potrebbe andare meglio, ma in fondo va terribilmente bene così
non dico che vorrei abbracciarlo senza maglietta, dicendogli che non mi ricordo se è stato un sogno freudiano o la realtà essermene andata mandandolo affanculo; tra un bacio e l’altro mi piacerebbe chiedergli se fa così con tutte o solo quelle che ci stanno (che poi mica devono essere troppe). godere della sconfitta altrui non è leale, incamerare gocce di astio fino a scoppiare forse è solo incomprensibile agli occhi d’altri
voglia di non sentirsi debole con gli sguardi maliziosi degli altri puntati addosso e annegare nell’orgoglio
la testa, neanche avesse un’elica dei duplo, la sento salire e staccarsi dalle membra formicolanti di anestetico piacere. tra le dita una brace molliccia rende tutto più vivido ed alla fine mi ritrovo a sorridere.
avrei tanta voglia che babbo natale e la befana mi portassero un bastimento carico di melassa e un po’ di zucchero per poterli spalmare su di me e chi mi attornia
e invece, solo gradini granitici da cui parlare di pillole per la gatta e lanciare occhiate oltre
ho la testa che mi si appallottola però avrei tanta voglia di trovare un padre per i miei figli
immagine distorta di un sogno che rivisita una lingua di ragazzo di vent’anni attorno ai capezzoli in un bimbo da allattare, tenendolo in braccio e cullandolo con una ninna nanna
è mezzogiorno, buona notte…aspetto la sera per risvegliarmi
e ripetermi, sorseggiando un bicchiere un po’ aspro di arancia e rum, che io non credo nella proprietà, quindi è inutile che sia possessiva (come se le leggi di mercato c’entrassero qualcosa)
ma serenità forse un po’ più che ostentata e non sono solo quattro battute scambiate in bagno come se fosse, ma non lo è, qualche mese fa
voglia incessante di vivere e se non come me lo sono immaginato nel modo migliore che mi capita, perchè tutto potrebbe andare meglio, ma in fondo va terribilmente bene così
non dico che vorrei abbracciarlo senza maglietta, dicendogli che non mi ricordo se è stato un sogno freudiano o la realtà essermene andata mandandolo affanculo; tra un bacio e l’altro mi piacerebbe chiedergli se fa così con tutte o solo quelle che ci stanno (che poi mica devono essere troppe). godere della sconfitta altrui non è leale, incamerare gocce di astio fino a scoppiare forse è solo incomprensibile agli occhi d’altri
voglia di non sentirsi debole con gli sguardi maliziosi degli altri puntati addosso e annegare nell’orgoglio
la testa, neanche avesse un’elica dei duplo, la sento salire e staccarsi dalle membra formicolanti di anestetico piacere. tra le dita una brace molliccia rende tutto più vivido ed alla fine mi ritrovo a sorridere.
avrei tanta voglia che babbo natale e la befana mi portassero un bastimento carico di melassa e un po’ di zucchero per poterli spalmare su di me e chi mi attornia
e invece, solo gradini granitici da cui parlare di pillole per la gatta e lanciare occhiate oltre
ho la testa che mi si appallottola però avrei tanta voglia di trovare un padre per i miei figli
immagine distorta di un sogno che rivisita una lingua di ragazzo di vent’anni attorno ai capezzoli in un bimbo da allattare, tenendolo in braccio e cullandolo con una ninna nanna
è mezzogiorno, buona notte…aspetto la sera per risvegliarmi
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