Categorie
Uncategorized

casa

una stanza a cullarmi non mi capitava tutti i giorni da un po’ di tempo, e senza bisogno di una casa me ne sono andata in giro per il mondo (senza ammirare l’eccezionale, ma strascicando un po’ di banale stupore tra i chilometri) approdando ad un castello senza principe azzurro. una parete della stanza, quella sì, è bleu claire, come il riflesso della lune in una notte illuminata, più del cielo e meno del mare. penso che adolescente debba averlo sognato, con gli occhi chiusi dietro ad una stella cadente di agosto, di essere qui ora, senza proprietà ne rivendicazioni, tra i colori della vernice fresca e l’odore della stufa, con il flex che risuona nelle stanze e nelle ore, la musica che rimbomba qualche corridoio più in la, il profumo di zuppa che sale dal basso. diciottenne ubriaca su una strada di mare, ardendo canne e baci, dopo aver sbirciato la vita di posti occupati, devo averlo espresso ad una scia luminosa di voler prendere il mio posto da una certa parte della barricata. e sto imparando a saldarle le inferirriate che barricano le nostre porte, rendendomi conto di come ce l’ho fatta a credere in quello che volevo fino a farlo,a costo di scoprirlo con l’etereogeneità del reale e senza i tagli netti dell’immaginazione. e se volevo andarmene da una torino incocainata e fredda, sono riuscita a varcare con un duecentosette scassato i pendi ghiacciati, fermandomi sotto la neve e in un vecchio bar francese a bere il primo caffè allungato, il bianco dei pini è stato troppo a lungo sulla mia retina, ma l’entusiasmo dell’arrivo mi ha riportato in avanti ed indietro nel tempo..

Creative Commons License
Except where otherwise noted, the content on this site is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.