un inebriante profumo acre di realtà mista a passi che mi portano lontano sale nelle mie narici. un imbuto lo aiuta, ma è da fin troppo tempo che, voltandomi sulle orme lasciate, non ho bisogno di irrigarle di lacrime. e, oggi, mi sento soddisfacentemente contenta di questo tessersi di momenti, parole e relazioni che lascia una scia di spuma che mi avvolge in tutta la sua effimeratezza, da masticare un po’ più di certezze.
Non ho forse risolto i miei cubi di rubik, ma li uso per assemblare una scala, seppur precaria e instabile, che mi alza fino a scavalcare gli ostacoli. e come non ho mai fatto, riesco a far delicatamente sgorgare parole e pensieri per abbracciare dei sorrisi amici. e cerco di farmi sempre meno intimorire dall’amore, perché non concepisco servitù volontaria, ma solo piacere e scambi. e che sia esclusivo oppure no, lo vedrò, senza guastarmi il bene che posso sentire.
da quando il calendario ha scoccato il nuovo anno, ho percorso più chilometri che l’italia intera in diagonale, ho adempito senza piegarmi alla burocrazia, ho ottenuto ciò che volevo dai camici bianchi, ho pensato e scritto nei canoni accademici, ho costruito le premesse di una ricerca che non avrei mai creduto poter imbastire e mi preparo a riempire uno zaino con un visto e un passaporto in mano. ma mi sono anche lasciata andare in balia delle onde dolciastre, riposandomi i neuroni dalle scosse nervose di paura. e tra alte e basse maree mi intrallazzo a galla e, anche quando tocco il fondo che emerge, vedo ostriche e stelle di mare sulle rocce.
non è facile sorridere senza una dentiera smagliante, ma è pur sempre meglio che una barbie sdentata.
🙂
foto di http://teddycheese.deviantart.com/art/Rubik-42229493
2 risposte su “a galla su un cubo di rubik”
ti ringrazio per gli immeritati complimenti! racconto ciò che sento, è uno scrivere salvifico, ma senza pretese…
non hai lasciato link, peccato! avrei volentieri dato uno sguardo ad un eventuale blog
grazie, comunque!
Sei un’esplosione di sensazioni.
Jack Pendra