urgenza dell’attesa, non più scappare ne’ fuggire, nascosta da emozioni impegolanti, l’ho già fatto fin troppe volte. sul primo piano di un palcoscenico immaginario, cambiare per tirare lo sciacquone dei rimorsi solitari, della noia svogliata, delle camicie stropicciate e di un vecchio orologio al polso.
frustante vicinanza irraggiungibile.