Categorie
para-noie

domenica

luce soffusa di un calore tenue
intrigo di oggetti sparsi senza criterio
le foglie si raggrinziscono, chiuse su se stesse senza colore
un ronzio inspiegabile continua imperterrito
e il tempo scorre poco fluido, viscoso e delicato alcuni attimi
le luminarie per le strade scaldano al freddo di tradizioni vuote e commerciali, ma fanno compagnia lungo la linea continua dei fossi.
forse sto capendo quale può essere il mio nido
dove ti senti al caldo anche quando fa freddo, dove sorridi e guardi neglio occhi, dove la pelle sembra soffice come spuma
ma è troppo lontano da qui.
forse ho scavato un abisso, giorno dopo giorno, rendendo incurabile un semplice taglietto. ed è per questo che è difficile parlare con chi, con un misto di orgoglio e piacere, è rimasta cinquant'anni sotto la stessa pezza di cielo.
e si stupisce della tua wanderung e della sehnsucht, che poi stando lontani da reminescenze scolastiche, vuol semplicemente essere quell'irrequietezza di chi è alla ricerca dell'orizzonte. ma, se devo essere proprio sincera, ho ben poco di romantico, le passioni metafisiche non mi sfiorano ed è tanto pragmatica scontentezza per ciò che sto vivendo ora, quanto, altrettanto sovente, soddisfazione, perchè non credo nell'utopia, miro alla realtà.
e non so se ridere sguaiatamente o piangere di rancore a sentire alcune raccomandazioni, che dimostrano in pieno come il tuo interlocutore non abbia capito nulla di te. peccato sia mia madre.

:: on air :: bellicosi il mondo all'ingiù

Creative Commons License
Except where otherwise noted, the content on this site is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.