venerdì 22 giugno 2007
rum e panna
occhi spalancati: mi è bastata una goccia di armagnac nel thé verde con mia sorella, qualche endorfina randoom sparsa, caldo e aria d’estate, una granita alla menta ed una casa senza padroni per ritrovarmi a sorridere
in bicicletta in un’afa quasi tropicale, un medico giovane ed il suo bimbo carino, un esame che forse è il penultimo, un autista della gittittì che non maledirei, un’esercitatrice d’informatica umana, una bambina zingara che mi predice in cambio di venti centesimi un ragazzo dagli occhi azzurri da cui avere dei figli (ma il tipo attuale ha gli occhi scuri e poi non mi piace fare l’elemosina), i fiori di zucchina nell’orto da imbottire, l’idea pazza di una festa, domani finalmente a torino, cicche di sigarette e olive, l’odore del fumo in cucina che davvero sembra un’occupazione, un melone succoso ed arancione nel caldo del pranzo, un vestito rosa a quadretti da bambina
sono talmente contenta che mi dimentico di studiare, fremo di desiderio e non vedo l’ora di tornare a gioire
in bicicletta in un’afa quasi tropicale, un medico giovane ed il suo bimbo carino, un esame che forse è il penultimo, un autista della gittittì che non maledirei, un’esercitatrice d’informatica umana, una bambina zingara che mi predice in cambio di venti centesimi un ragazzo dagli occhi azzurri da cui avere dei figli (ma il tipo attuale ha gli occhi scuri e poi non mi piace fare l’elemosina), i fiori di zucchina nell’orto da imbottire, l’idea pazza di una festa, domani finalmente a torino, cicche di sigarette e olive, l’odore del fumo in cucina che davvero sembra un’occupazione, un melone succoso ed arancione nel caldo del pranzo, un vestito rosa a quadretti da bambina
sono talmente contenta che mi dimentico di studiare, fremo di desiderio e non vedo l’ora di tornare a gioire
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