mi stringo a me stessa tra le lenzuola, mentre razionalmente so sbriciolare una voglia troppo incanalata, nel reale del sobbollire di specchi e sensazioni, mi ritrovo ad ammettere ad un’amica, che mi rimprovera scuotendo la testa, una monogamia non voluta. non cercata ma neppure rotta dal lasciarmi andare, come nei sogni, a quella sete incessante di piacere e paura che svanisce non appena affiora. mi ostino a voler ritrovare una sicurezza pericolosa per la mia voglia di svolazzare e provare (che fin troppo ben so reprimere dietro a filtri che mi fanno accontentare). perché ho non so come la sensazione che godo se non mi accontento, soddisfazione incompleta altrimenti tautologicamente impossibile. eppure…
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