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caldi, gentili brividi

martedì 19 dicembre 2006

caldi, gentili brividi

mentre leggo parole grigie come il cielo nella voce di chi non mi capisce e non immagina neanche di non conoscermi, mi sembra irreale di galleggiare, nuotando a malapena, tra la morbidezza di sensazioni sognate e la concretezza piena del reale. perchè guardandomi dentro, sorrido felice, anche se asintoticamente lontana dall’equilibrio.
fa fresco alla luce del lampione, sotto le foglie stinte ed accartocciate su se stesse
ed alle tre, nel buio senza stelle, ti sembra appena sera. ma il tempo non esiste, è stato vergato con un marker stanco accanto allo sciacquone di una casa occupata.
ho voglia di giocare, abbatendo lacci e catene. ed è vero, il piacere non è fuggire, scappare, lasciare ed andare, ma è trovare un posto in cui valga davvero la pena fermarsi.
aver quasi dimenticato il fremito gentile della canapa che mi accarezza, quanto vedo il rossore della brace avvicinarsi e non riuscirmi a spiegare perchè le mie dita brucino
ed anche se il desiderio di immergerle in quei corti capelli neri rimane sospeso nell’aria, mi rimbombano le voci piacevoli, quando sconnetto i neuroni dalla ragione.

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