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devo andare occhi pazzi di speranza punti e interrogativi

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Pallina sballottolata senza il tempo di pensare. Che sia un bene? Che sia un male? Così è. E mi va.

Bucarest questa volta. Contrasti storici e politici ancora una volta. E anche se mi chiedo se quel piatto tipico è davvero polenta (a quanto pare sì, in barba a Salvini&co, è davvero polenta), la vera sorpresa sta nel constatare molta meno gente che vive e dorme per strada rispetto a Parigi.

Spero che non sia la pulizia, anche se c’è chi mi racconta che al mercato, una bancarella abusiva non è così facile da mettere. Allora la gente preferisce urlare con il carrello “Zece! Zece!” per annunciare il prezzo delle magliette usate continuando a camminare. Attraverso quartieri divergenti e diversi in cui gli stili si amalgamano di Storia e storie. A me pagano per seguire un corso in una specie d’ostello dell’epoca stalinista. Edificio imponente di cemento armato (da fuori), tubi sgangherati, decoro anni Sessanta fermo all’epoca dentro. Poi incontro con i rappresentanti della comunità Romì, il monumento della Shoa che dimentica qualche morto

Poi ritorno e riparto. Destinazioni senza pretesa: Clermond-Marsiglia-Parigi-Banlieu-Angers

Ma mai ferma, maggio scorre alla velocità della luce per arrivare fino a luglio.

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